Tavolo tecnico su riordino del modello, carriere e revisione presidi

Giovedì 9 aprile u.s., presso il Dipartimento della P.S., come richiesto dalle sottoscritte OO.SS. in occasione dell’incontro tenuto con il Ministro dell’Interno il 10 febbraio u.s. per contrastare la chiusura dei 253 uffici di polizia e per riprendere la discussione relativa al riordino delle carriere, si è tenuto il primo incontro del Tavolo Tecnico tra Amministrazione e Sindacato in merito alle procedure, così come stabilite dal c.d. “Decreto Madia”, di revisione delle funzioni delle diverse Forze di Polizia, della conseguente rivisitazione dei presidi (in un’ottica complessiva e sinergica tra le varie Forze e in particolare tra le due a competenza generale, P. di S. e Carabinieri) e quindi del nuovo assetto del modello della sicurezza.

La delegazione del Dipartimento, presieduta dal Direttore dell’Ufficio per le Relazioni sindacali della P.S. Vice Prefetto Tommaso RICCIARDI, partendo dal processo di razionalizzazione in atto nella P.A e dalla necessità di applicare la spending review, nel rammentare le norme di riferimento che impongono la revisione delle funzioni delle Forze di Polizia e la rideterminazione dei presidi sul territorio, in funzione anche della revisione degli enti Prefettura, ha illustrato il possibile impatto che questo provvedimento potrebbe avere sull’attuale organizzazione, centrale e periferica del Polizia di Stato e delle altre Forze di Polizia.

Dopo l’esposizione dell’Amministrazione su come procedere e sul fatto che, stante la previsione delle varie norme citate, il Governo avrebbe comunque proceduto alla rivisitazione delle competenze e del modello, per cui sarebbe stato auspicabile che vi fosse stata una proposta, il più possibile condivisa da Amministrazione e sindacati su come dare seguito ai precetti normativi, le sottoscritte OO.SS. aprivano la discussione anche sulla necessità di predisporre una proposta che, nel dare attuazione alle norme, prevedesse anche la possibilità, ormai non più rinviabile, di individuare meccanismi di valorizzazione del personale in modo da coniugare sia efficienza ed efficacia della mission istituzionale che le legittime aspettative di progressione professionale ed economica degli addetti.

In questa ottica, grazie al pressante e costante lavoro svolto sino allo scorso anno nella definizione di un’ipotesi di riordino che rispondesse alle aspettative avanzate dai colleghi, abbiamo sottolineato e condiviso con l’Amministrazione che quella che si è presentata, come necessità di razionalizzare i presidi e l’organizzazione del Comparto in una logica di non sovrapposizione di competenze e uffici ovvero di centri di spesa o di apparati burocratici e logistici, deve essere colta anche come opportunità di rilancio del progetto di riordino delle carriere che non va assolutamente persa.

Ed è proprio su questa convinzione comune, come abbiamo già fatto in occasione del grande e delicato lavoro finalizzato allo sblocco del tetto salariale di cui alcuni non erano convinti sino a risultato raggiunto, che si è concordato di aggiornare un nuovo incontro, sempre in sede tecnica, al fine di mettere a punto tutti i particolari necessari per eventuali modifiche al testo della norma “Madia”, oggi in discussione in Parlamento, e anche per dirimere gli ultimi punti non ancora definitivamente concordati sul testo di progetto di riordino che avevamo concluso nel corso dello scorso anno e nell’ambito del quale ci preme assolutamente sottolineare la particolarità tutta interna alla sola Polizia di Stato che riguarda le carenze nei ruoli Sovrintendenti ed Ispettori ed il blocco del Ruolo Direttivo Speciale. Situazioni che qualora non evidenziate potrebbero arrecare ulteriori disallineamenti oltre a quelli già esistenti.

In attesa di dare tutti gli aggiornamenti che verranno stabiliti in seno ai vari incontri tecnici che si terranno, sottolineiamo come questo percorso intrapreso, che rappresenta una vera priorità per chi scrive, rappresenti una vera e concreta opportunità per portare a compimento il lungo e tortuoso percorso di riordino delle carriere e che, per tali motivi come fatto per lo sblocco del tetto salariale, non consentiremo a nessuno, per quanto in buona fede o solo per scetticismo, di ostacolare il percorso con disinformazione o ostracismo.

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